Testi di Giulia Macrì
Una formidabile galleria di fotoritratti d’autore, in uno spettacolare allestimento en plein air, per un importante progetto espositivo di valorizzazione culturale dell’intera regione Langhe Monferrato Roero, un territorio vocato ai grandi vini
Sono stati realizzati da Max Rella, fotografo e giornalista di viaggi, arte, enoturismo, vino e gastronomia, i 39 straordinari ritratti in bianco e nero della rassegna “Volti di Barbaresco”, con i produttori di vino che hanno fatto di Barbaresco una delle wine valley piemontesi più rinomate al mondo, in esposizione permanente alla Torre medievale della città, en plein air e all’interno di essa, nel già esistente Museo Cavazza. Non è un caso, del resto, che questo grandioso progetto espositivo di valorizzazione culturale e promozione del territorio sia nato proprio qui, nel cuore delle Langhe Monferrato Roero, i cui paesaggi vitivinicoli sono già stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio Mondiale. “Volti di Barbaresco” è una mostra unica nel suo genere per concezione, allestimento e realizzazione, voluta fortemente dal Comune e ideata da Alberto Bianco, allora sindaco in carica, oggi vicesindaco, che l’ha sviluppata insieme all’autore delle potenti immagini, Max Rella.
In vino veritas
In vigna, in cantina, in casa, tra i campi; soli, in coppia, in famiglia, con i loro fedeli amici pet, i personaggi ritratti da Rella parlano dei loro vissuti, esprimono personalità, carattere, un forte sentire. Un po’ come il vino buono, che a ogni sorso restituisce il terroir che ne ha generato carattere e unicità. In progetto, l’intenzione era di far raccontare alle stelle del vino “un’annata a Barbaresco”, ma la forza delle immagini esposte, e le altre splendide raccolte nel monumentale catalogo (un volume di pregio, curato e realizzato da Edizioni Pubblicità Italiana, casa editrice modenese specializzata in pubblicazioni di enogastronomia come Premiata Salumeria Italiana; Il Pesce; Eurocarni), molto altro e molto di più fanno emergere da questa raccolta: i volti di Barbaresco e le loro anime sono trasformati in icone potentissime di un territorio veramente “di-vino”, anch’esso fotografato con grande pathos, tale che riesce a dipingere in bianco e nero i colori e le morfologie del paesaggio nelle sue variazioni stagionali. Solo chi, come Max Rella, per lavoro, per passione e per amicizia, conosce profondamente questi luoghi e i suoi abitanti, poteva essere capace di immortalare e raccontare così efficacemente le loro storie, il lavoro, la loro bellezza, e i magnifici vini, in uno scatto o poco più. Del resto, “in vino veritas” ci ha insegnato un antico proverbio latino!
Tu chiamale se vuoi emozioni
Se il valore artistico delle immagini è indiscutibile, per eleganza compositiva, intensità cromatica e carica espressiva di ogni singolo scatto, l’allestimento delle opere e la scelta della loro disposizione studiata in ogni particolare meritano anche una menzione speciale. Come pure è all’altezza dell’operazione la qualità realizzativa delle stampe di grande formato su pvc adesivo polimerico plastificato, resistente alle intemperie, e l’ottimo corredo dei testi in italiano e inglese e delle targhette esplicative con un pratico QR code che linka al sito di ogni cantina.
Tutti i giorni dalle 10 alle 24 la visita alla Torre e alla mostra-istallazione è libera e gratuita; per la visita del Museo Cavazza all’interno, stessi orari e ingresso di 5€, ridotto 4€. Irrinunciabile, per completare l’emozionante visita, la degustazione di un calice al Bistrot della Torre, con magnifica vista panoramica: ampia scelta di etichette, ça va sans dire (oltre cento tra Barbaresco in gran forze, Nebbioli, bollicine di Alta Langa e Champagne), e di una (o più) delle specialità gastronomiche locali: dalla carne cruda all’Albese al celeberrimo vitello tonnato, dai tipici ravioli del Plin, alle prelibate selezioni di salumi e formaggi di territorio… Così, l’esperienza sarà, come si dice adesso, realmente, totalmente “immersiva”! www.torredibarbaresco.it