Testo e foto di Giulia Macrì
A Formia la pizzeria di Pucci & Manella racconta con passione il territorio, sceglie prodotti locali da filiera sostenibile e sperimenta impasti e farciture sempre nuovi: i risultati? Li abbiamo provati: semplicemente superlativi.
In una terra beneficiata da una geomorfologia e da un clima particolarmente favorevoli, Formia è uno degli ultimi avamposti dell’agropontino laziale verso la Campania felix (cui anticamente peraltro apparteneva), abbracciata alle spalle dai Monti Aurunci e affacciata sul bel Golfo di Gaeta: e tra mare e monti, sull’antica via Appia, che qui diventa litoranea, si trova Pucci & Manella, una delle pizzerie-rivelazione del momento, che sta riscuotendo crescente successo di pubblico e riconoscimenti da parte degli esperti e della critica di settore. Meritatamente, specifichiamo subito, dopo una lauta degustazione dei cavalli di battaglia della Casa, che, come detto in apertura, fa della pizza un vero e proprio manifesto di identità territoriale. Pietro Zannini detto “manella” (perché sin da piccino impastava, con mani piccole, ma grande manualità) è il maestro pizzaziolo; il cosiddetto “Pucci” dell’insegna è Guglielmo Billinghurst, accorto e illuminato gestore dell’attività e papà di Carolina, moglie di Pietro, che, dopo aver messo nel cassetto la laurea in gestione d’impresa, ha scelto di dedicarsi in toto a questo progetto di famiglia ed è diventata una maestra nella farcitura creativa delle pizze. I prodotti provenienti da filiera etica e sostenibile locale sono i coprotagonisti, tanto che compaiono citati orgogliosamente sul menù ma anche nel grande quadro con la tabella dei fornitori-contributors, ciascuno indicato per tipicità, territorio di appartenenza, nome e cognome.

Cominciamo bene con la friggitoria artigianale della Casa

Le tipicità del territorio al tagliere, ma anche nelle farciture più golose delle pizza

Crocchè di patate...

...con cuore filante

Piatto di... eccellenze!

Arrivano le "montanarine" alla genovese espresse, dalle mani di Pietro Zannini

Montanarine alla genovese appena fritte

Il condimento di genovese è squisito e scioglievole

Frittatina di pasta...

...con doppia besciamelle

La classica Margherita, versione capolavoro

Vero pomodoro San Marzano dop di Sarno, fiordilatte Alveti e Camusi di Latina, basilico e parmigiano in uscita, per la pizza Margherita di Pucci&Manella

Semplicità...eccezionale
Ora, fatte le doverose presentazioni, date coordinate e informazioni, utili ma pur sempre riduttive rispetto alla conoscenza diretta e all’esperienza della degustazione, entriamo nel vivo del menu, che, pur essendo rigorosamente stagionale, propone una scelta piuttosto ampia, ma mai scontata. E abbondante, cosa che va tenuta presente nel momento in cui si verrà presi inevitabilmente dall’imbarazzo della scelta. Gli imperdibili, comunque sono: tra gli antipasti e le entrée (classificazioni quasi improprie, giacchè ciascuna portata è ricca e sostanziosa), il tagliere, con affettati, formaggi e sott’oli che rappresentano le specialità utilizzate per le farciture; le prelibatezze alla voce “friggitoria artigianale”, vale a dire crocchè di patate (con provolone Recco di Formia protagonista), Montanarina con genovese eccezionalmente scioglievole e frittatina di pasta con besciamelle di rinforzo. Insieme alla più classica delle pizze, la Margherita (con vero pomodoro San Marzano dop di Sarno, fiordilatte Alveti e Camusi di Latina, basilico e parmigiano in uscita), ben rappresentano la definizione pop, ma decisamente veritiera per esprimere la golosità suprema, di “food-porn”.

La pizza Vacanze romane, un omaggio alla Capitale

Puntarelle, pomodorini semi-dry, bufala Casabianca di Fondi, polvere di olive, alici di Cetara: farcitura di sapori forti ma perfettamente bilanciati

Uno spicchio di...romanità

La pizza Puparuò, robusta ed equilibrata

Sulla Puparuò una crema di peperone di Pontecorvo, salsiccia artigianale Tucciarone, provola, olive nere di Gaeta e crumble di pane

Crema di peperone di Pontecorvo

Deliziosa e creativa la pizza Cecina

sulla pizza Cecina, crema di ceci di Teano (Presidio Slow Food), fiordilatte Alveti e Camusi, pancetta, fonduta di Pecorino Romano dop e terra di pomodoro
Potenti, seppur perfettamente bilanciate nella combinazione e nella quantità di tutti gli ingredienti, la Vacanze romane (con puntarelle, pomodorini semi-dry, bufala Casabianca di Fondi, polvere di olive, alici di Cetara) e la Puparuò (con strepitosa crema di peperone di Pontecorvo, salsiccia artigianale Tucciarone, provola, olive nere di Gaeta e crumble di pane). Inedita, sorprendente e deliziosa la pizza Cecina: una prelibata crema di ceci di Teano (Presidio Slow Food), fiordilatte Alveti e Camusi, pancetta, fonduta di Pecorino Romano dop e terra di pomodoro, che sull’impasto saporito ma delicato e calibratissimo di Pietro è un companatico originale, creativo e perfettamente equilibrato. La sorpresa finale arriva con la Pizza dolce alla mela Annurca: con crema pasticcera, mele annurche caramellate, miele dei monti Lepini, granella di Nocciola Gentile Romana, zest di limone e foglioline di menta, è un dessert squisito, e il fatto che sia stato creato con un impasto di pizza (dosato ad arte, tra la base sottile e il leggerissimo “coperchio”) non fa che renderlo ancor più sensazionale. Difatti, ha già riscosso fama e premi come miglior pizza dolce. La cantina è selezionatissima con medesimo criterio di qualità e originalità, perciò, se vi fate consigliare, l’abbinamento mirato delle etichette con le pizze e le pietanze scelte completerà alla grande l’esperienza gustativa. Nota di merito ulteriore per questa pizzeria realmente etica è che è anche una pizzeria educativa: periodicamente infatti vi si tengono corsi di panificazione per introdurre i bambini all’arte bianca , coinvolgendoli direttamente in attività di impasto, lievitazioni, insegnando loro manualità, precisione, lentezza e pazienza, nonché di conoscenza della corretta alimentazione. La narrazione del territorio pontino, dei suoi prodotti, del suo tessuto sociale, artigianale e culturale, viene descritto, così come in ogni boccone di pizza, anche nei variopinti cartelloni che ornano le pareti del luminoso locale che, con il suo bel dehor, lascia a vista il panorama di Formia, orizzonte da cartolina che dal mare va alla montagna.

Pizza dolce alla mela Annurca: con crema pasticcera, mele annurche caramellate, miele dei monti Lepini, granella di Nocciola Gentile Romana, zest di limone e foglioline di menta

Pizza con crema pasticcera e mela Annurca ha già meritato il primo premio come migliore pizza dolce

Pietro Zannini mostra orgoglioso i suoi fornitori-contributors

Ottima anche la cantina, con selezione originale e di qualità