La Grecia meno conosciuta, nella regione a nord-est, tra mare e montagne, natura incontaminata, storia, atmosfere autentiche e cucina gustosa. Potete essere i primi scoprirla.
Siete viaggiatori curiosi di scoprire nuove mete? Vi piace andare a scovare gli aspetti meno noti anche dei paesi più vicini e conosciuti? Allora questo articolo fa per voi. Perché vi portiamo a esplorare una parte di Grecia dove i turisti italiani non sono ancora arrivati (non ne abbiamo incontrato nemmeno uno!): Tracia e Macedonia orientale (www.emtgreece.com) ossia la regione a nord-est, al confine con Bulgaria e Turchia, lontana dalle “solite” isole greche che ogni anno si affollano di nostri connazionali. Con l’itinerario che vi suggeriamo, vi stupirete, e stupirete chi ascolterà i vostri racconti al rientro, con posti dalla natura meravigliosa: bellissime spiagge e mare trasparente, secondo la migliore tradizione delle vacanze in Grecia, ma anche paesaggi suggestivi di tutt’altro tipo, testimonianze storiche e religiose (abitata da tempi antichissimi, è la terra di Filippo II e suo figlio Alessandro Magno, ma fu anche approdo di San Paolo). Lo stile di vita è ancora autentico, come autentici sono i sapori delle pietanze servite nelle taverne tipiche, con lo spirito di accoglienza di chi ancora non è assuefatto ai visitatori in massa. Tutto il viaggio accompagnati da Eleni Sarikosta, Responsabile Comunicazione e Promozione della regione e da Giorgos Panagopoulos, dell’ufficio del Turismo della regione, due ciceroni perfetti, sul piano professionale e umano, per la grande competenza e per la irresistibile simpatia.
Fra Samotracia ed Alessandropoli
Iniziamo a esplorare la regione muovendoci da est a ovest e, come prima tappa, partiamo da un’isola, una delle due che rientrano nella regione Tracia-Macedonia orientale: Samotracia. So cosa state pensando: sarà quella della Nike? Sì, è proprio dove fu trovata nel 1863 la statua della Vittoria alata che oggi campeggia in cima alla scalinata del Museo del Louvre. Sull’isola, nel sito archeologico di Paleopolis, c’è una copia in marmo perfetta, eseguita al laser, e vederla nella collocazione originale, stagliata con i suoi oltre 2 metri e mezzo di altezza contro il blu del cielo, sullo sfondo degli olivi, del canto delle cicale e del mare in lontananza, trasmette tutta la suggestione dell’antica cultura greca che questo luogo regala: arte, mito e religione uniti nella straordinaria atmosfera nel Santuario dei Grandi Dei, con i resti di templi, tombe e altre costruzioni, dove si svolgevano riti misterici notturni, alla luce delle torce, per mettersi in contatto col divino, ottenere protezione e diventare moralmente pii. Un luogo speciale, ricco di fascino, tanto che ancora oggi viene usato da appassionati di yoga e meditazione per avvalersi della particolare energia che emana. Samotracia offre molto altro: abitata fin dal Neolitico, centro importante dell’antichità, conquistata da Romani, Bizantini, Ottomani, fu la prima tappa di San Paolo nel suo arrivo in Europa ed è quindi ricca di storia.
Ma è anche un paradiso naturale: con soli 2.500 abitanti (e 80.000 capre selvatiche!), è molto tranquilla e mantiene un aspetto incontaminato e genuino, anche perché ancora al riparo dalle folle turistiche, ideale quindi per chi cerca vacanze rilassanti, immersi nella natura. La parte nord e nord-orientale è verdissima, con arbusti mediterranei e foreste fitte nella parte montuosa, quella sud e sud-occidentale è dolcemente collinosa, con vegetazione sparsa e coltivazioni di olivi. L’habitat, con specie autoctone di piante e di uccelli, fa parte delle aeree protette del circuito Natura 2000, una fortuna perché ha protetto l’ambiente dell’isola da grandi cambiamenti, costruzioni e altri interventi umani. Da vedere sono sicuramente le “vathres”, ossia le piscine naturali, formate dall’acqua di 12 fiumi che partono da Feggari, la cima del monte Saos. Le piscine, alternate a cascate, si trovano dislocate in una foresta di alberi imponenti, dove molti giovani e hippies si ritrovano per stare nella natura e fare il bagno. Per gli amanti delle acque termali, c’è Therma, che come dice il nome offre la possibilità di effettuare trattamenti di benessere. Qui si trova anche uno dei caffè più tipici dell’isola, aperto negli anni 60, e lungo le strade si trovano diverse taverne tipiche, con i tavolini sotto le frasche. Come quelli del centro principale, la Chora, paesino delizioso in collina, con casette in legno e piazzette ombreggiate dagli alberi con locali e ristoranti. Ci si ferma a bere o mangiare in semplicità, secondo lo stile dell’isola, che offre meno di 1000 posti letto, tra b&b e appartamenti.
Fa eccezione, per un soggiorno più raffinato, il boutique hotel Samothraki Beach, bella e curata struttura con camere e suite dislocate nel verde, vista sul tramonto, piscina e spiaggia privata. A proposito di spiagge, da non perdere quella di Pachia Ammos, molto grande e bellissima, in parte libera e in parte attrezzata, con piccoli sassolini bianchi e acqua trasparente. Per mangiare, in località Profitis Ilias, si trova la trattoria O Braxos (la roccia), dove in un bello spazio aperto e ombreggiato si mangia cucina verace davvero ottima, con specialità capra allo spiedo.
Per arrivare a Samotracia, con i traghetti che impiegano 2 ore di viaggio (1 la mattina e 1 la sera, in luglio e agosto salgono a 2), si parte da Alessandropoli, cittadina vivace, perfetta per passeggiare lungo il corso, ricco di negozi e locali, o sul lungomare, dove campeggia il bel faro ottocentesco. Per dormire, si può stare subito fuori dalla cittadina, al Ramada Plaza Thraki, albergo di livello con buon ristorante, giardino, piscina e bella spiaggia privata con la vita su Samotracia, proprio di fronte: al tramonto prendetevi un drink seduti ai tavolini fuori e godetevi il panorama con una luce morbida e una pace rara. Una cena top di pesce nel centro di Alessandropoli si può fare da Nisiotiko (significa isolano), a cui Kiriakos Stojos, figlio di pescatore, chef e patron del ristorante, dedica tutto il suo tempo da 26 anni. Il risultato è una cucina veramente di qualità, con piatti che spaziano dal classico all’originalità (come calamari caramellati con cipolle e mandorle tritate), utilizzando ottima materia prima. Se invece volete godervi una giornata di mare con i fiocchi, unendo una bella spiaggia a un ristorante shabby chic con cucina raffinata e creativa, andate da Ai Giorgis: uno stabilimento attrezzato con comodi lettini e ombrelloni, un’acqua azzurrissima e sopra, affacciato sulla spiaggia e sulla vista di Samotracia, questo locale dal décor suggestivo (tanti cuscini, grandi lampadari, vasi di fiori), dove mangerete piatti di mare originali, eleganti nella presentazione e nel fantastico equilibrio di sapori.
Dal delta dell’Evros alla città della seta
A est di Alessandropoli, a una mezz’ora di macchina, si trova uno dei luoghi più suggestivi della regione, il Parco naturale del Delta dell’Evros: un’area di oltre 80.000 ettari, al confine con la Turchia, in cui il fiume Evros, che sgorga in Bulgaria, sfocia nel mare dividendosi in innumerevoli canali, tra canneti fitti e sconfinati, capanne di pescatori e uccelli di tutti i tipi. Se ne contano oltre 350 varietà, facendone un vero paradiso del bird watching. Ma ci sono anche 300 specie di piante, in un insieme di biodiversità giustsamente protetto nel circuito Natura 2000. Il consiglio è partire intorno alle 8 di mattina ed effettuare l’escursione di 3 ore, che passano in un soffio, tra le tante emozioni di questo luogo speciale, incantato. Ad accompagnarci è la guida Christos Paschalakis, fondatore di Delta Evros Explorer. Di una famiglia di pescatori, ha vissuto qui e aggiustava i motori delle barche. Poi, collaborando con la polizia frontaliera per il controllo dei clandestini dalla Turchia, ha capito come la sua conoscenza di ogni angolo del Delta poteva regalare ai turisti l’esperienza speciale di immergersi in questo mondo a parte, dove regna il silenzio, a parte i richiami degli uccelli, i versi delle rane e il sordo rumore del motore della barca a chiglia piatta che lentamente percorre i canali, per poi buttarsi in mare aperto e tornare indietro quando si arriva al confine delle acque turche. Guardandosi intorno, si rimane incantati da questo panorama, sempre uguale e sempre diverso, calmo all’apparenza ma pulsante di vita, movimentato dai voli improvvisi di aironi, ibis, poiane, o dai gruppi di pellicani e cormorani appollaiati sui rami degli alberi in mezzo all’acqua. E poi capita di vedere da lontano un’isoletta lunga e piatta, chiara. Una striscia di sabbia? Avvicinandosi si rimane a bocca aperta, capendo che si tratta di una colonia di fenicotteri: 2000/3000 esemplari, che sguazzano in equilibrio sulle lunghe zampe. E quando poi spiegano le ali e si alzano volando tutti insieme, creando una enorme nuvola bianca e rosa, lo spettacolo diventa veramente unico, lascia senza fiato. L’escursione si può fare tutto l’anno, grazie al microclima per cui anche in inverno è fresco ma non freddissimo e Christos sta lavorando per aprire un chioschetto dove servire pesce alla brace e vino. Il giro di 3 ore che abbiamo compiuto noi costa 17 euro a persona, 10 per bambini sotto i 10 anni, 25 euro con transfer in pulmino dall’hotel, e si può optare anche per il tour di un’ora, ma vi consigliamo di vivere l’esperienza più lunga possibile.
Tornando sulla terraferma, ci si può spostare verso nord, sempre lungo il confine con la Turchia, per dirigersi verso la cittadina di Soufli. Lungo la strada, vale la pena fare tappa a Feres, per visitare la chiesa bizantina di Panagia Kosmosotira, risalente al XII secolo. Soufli è famosa per la lavorazione della seta fin dall’Ottocento ed è l’unico centro in Occidente dove si crea la preziosa stoffa. Il Museo della seta spiega tutta la lavorazione, con il ciclo di vita dei bachi, dalle uova al bozzolo (costituito da un filo ininterrotto di seta lungo 2 km e mezzo!), mostra antichi strumenti e abiti, racconta la storia della città e dell’attività manifatturiera. Anche i vari negozi di abiti, sciarpe, borse e altri accessori in seta, spiegano come la lavorazione si è evoluta nel tempo, da quando le donne svolgevano compiti fisicamente logoranti alla moderna industria, esempio virtuoso di come si possa fare fronte alla crisi e rilanciare il mercato grazie al know how e all’impegno. Ce lo racconta Kostantinos Mouhtaridis, che ha fatto ripartire l’azienda della sua famiglia, la SilkLine, nella quale lavora da quando ha 9 anni, andando a Como e prendendo contatti che oggi gli permettono di fornire tessuti all’alta moda italiana e francese (tra i clienti, Dior). Oggi filano 1 km di seta al giorno, 180 km all’anno per circa 5 tonnellate di peso, con 400 milioni di fatturato annuo.
Da Komotini al monastero sull’acqua
Spostandoci verso ovest, si raggiunge Komotini, capitale amministrativa della regione. Una città moderna, universitaria, piena di giovani, locali e vita notturna, con un bel teatro dell’opera contemporaneo. Ma la sua caratteristica più spiccata è la convivenza armoniosa degli ortodossi con i musulmani, che costituiscono una comunità numerosa. Lo si vede nella città antica, nei negozi, nell’architettura, nel campanile della chiesa che svetta accanto al minareto della moschea. Scendendo verso la costa, dove la località di Fanari offre spiagge sconfinate con stabilimenti etno-chic, si arriva ad un’altra chicca di questo viaggio: il monastero sull’acqua.
Agios Nicolaos (San Nicola), si trova sul lago di Vistonida, che essendo separato solo da una sottile striscia di terra dal mare, ha acque miste, dolci e salmastre, ed è importante dal punto di vista ambientale e faunistico, con varie specie di uccelli che fanno tappa durante le migrazioni. Il monastero è costituito da un’isoletta principale, raggiungibile con una lunga passerella, dove si trova la chiesa, l’alloggio dei monaci, con tanto di orto, piazzetta alberata con sedili e un negozietto di souvenir religiosi e prodotti a base di erbe. Una seconda passerella conduce a un’altra piccola chiesetta e il tutto risulta incantevole, con un’atmosfera sospesa e rilassante. Ci muoviamo sempre verso Ovest, lungo la vecchia strada statale tra Porto Lago e la città di Xanthi e qui vanno segnalate due curiosità interessanti: la prima è che si ha l’occasione di vedere tantissime cicogne, posate, in volo, o nei loro nidi, posizionati su tetti, pali della luce, lampioni; la seconda è che le cittadine di cui stiamo parlando distano tutte 50 km l’una dall’altra, come volle Alessandro Magno, che lo considerava il giusto intervallo per fare tappa e fare riposare le truppe durante le sue spedizioni.
Da Xanthi al fiume Nestos
Andiamo ancora ad ovest e arriviamo a Xanthi, una rarità perché ha conservato la Città vecchia, sviluppata armoniosamente, con edifici storici di grande valore: città bizantina distrutta da un tremendo terremoto nel 1829 e quindi ricostruita, ha conosciuto un’epoca di grande prosperità grazie al commercio del tabacco e molti notabili o ricchi mercanti hanno costruito dimore di pregio. Prevale lo stile eclettico, in un incontro di elementi neoclassici, orientaleggianti e Liberty, tenuti insieme con gusto ed equilibrio ed è un piacere passeggiare per le strade ammirando facciate, dettagli architettonici, portoni e giardini. Essendo anche un centro studentesco, è ricca di locali uno più trendy dell’altro, tra i quali c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per mangiare, si può andare sulla “spiaggia” come viene chiamato il corso della città nuova, anche se siamo lontani dal mare. Qui, il ristorante Pirounies offre una cucina tipica, di carne e di pesce, anche rivisitata, in un ambiente modaiolo.
Ci spostiamo nelle vicinanze della città per un’altra esperienza nella splendida natura di questa regione. L’area del Parco del fiume Nestos è una zona verdissima lungo questo corso d’acqua, che nasce in Bulgaria e arriva al mare con un percorso molto sinuoso, ricco di anse, regalando scorci splendidi e incontaminati, tra rocce, kanyon, lingue di terra e di sabbia. Si arriva in macchina al parcheggio del Nestos Adventure Park, dal quale parte il sentiero di trekking, lungo 23 km, da percorrere in 4-5 ore, arrivando al paese dall’altra parte della montagna (si può fare anche solo una prima parte di 7,5 km). Con la parte iniziale pavimentata risalente al periodo ottomano, il sentiero è ricavato nel fianco scavato della montagna e offre stupende viste sempre diverse sulle curve del fiume, della foresta e della ferrovia che corre sottostante. Ma le attività da fare non finiscono qui: oltre a fare il bagno, si possono fare escursioni in kayak, sfilando tra le piante lungo le rive, abitate da molti uccelli, i cui richiami sono l’unico suono insieme a quello dell’acqua in questo luogo di pace. Per i più avventurosi, poi, c’è la zipline, il volo con la fune, tra una sponda e l’altra.
Da Philippi alla grotta di Angitis
Andando ancora in direzione ovest, verso la città di Drama, passiamo dalla Tracia alla Macedonia orientale. Tappa imperdibile è l’Area archeologica di Philippi. La città era prima chiamata Krinides, dai coloni dell’isola di Thasos che l’avevano fondata. Quando le tribù trace li minacciarono, chiesero protezione a Filippo II il Macedone, che intervenne in loro difesa diede il suo nome alla città. Da qui passava la via Egnatia, costruita nel II secolo d.C. dai Romani come direttrice di collegamento est-ovest tra il basso Adriatico e l’Egeo settentrionale, lungo circa 1120 km. Una parte della strada è stata individuata nel sito archeologico, che include mura, archi, colonne e un grande anfiteatro splendidamente conservato. Proseguendo per 2 km, si arriva al Battistero di Santa Lydia, la donna che fu la prima persona battezzata da San Paolo e da lui incaricata di proseguire il culto come discepola. Il santo si fermò qui nel suo cammino verso Gerusalemme e qui iniziò la sua missione, fondando la prima chiesa cristiana dell’Occidente. Testimonianza del suo amore per questi luoghi e popolazioni sono le Lettere ai filippesi, scritte dalla prigione a Roma. Nel 1970 è stata costruita una chiesa in onore di Lydia e ancora oggi lungo il fiume Zicatis, detto il Piccolo Giordano, c’è un fonte battesimale, dove vengono celebrati oltre 400 battesimi all’anno di fedeli provenienti da tutto il mondo. A raccontarci tutto è Padre Elefterio, sacerdote ed educatore, che continua a studiare per ricostruire le orme di San Paolo, sua guida spirituale.
Da non perdere la visita, a 25 km nord-ovest da Drama, alla Grotta di Aggitis, dove si incontrano tre rami del fiume Aggistis e che ha caratteristiche uniche. Scoperta nel 1978 ed esplorata da un team di speleologici internazionali, tra cui l’italiano Luigi Casati, è stata percorsa fino al 12esimo km, ma si presume che sia lunga più di 35. Sono state ritrovate tracce preistoriche fino a 30.000 anni fa, tra cui ossa di animali, inclusi dinosauri e mammuth, e reperti umani, ma anche un mulino dell’800. I visitatori possono inoltrarsi su passerelle nei primi 500 metri, ammirando le incredibili sculture di stalattiti e stalagmiti, a cui i minerali presenti nella roccia regalano riflessi stupefacenti. La particolarità di questa grotta è che, essendo ossigenata, ospita diversi animali: 5 varietà di pipistrelli, una specie di aragosta e molti pesci di colore bianco, data la mancanza di luce, facilmente avvistabili sotto il pelo dell’acqua.
Da Kavala a Thasos
Cittadina principale sulla costa è Kavala, in una bella posizione sul mare, che regala scorci suggestivi, soprattutto al tramonto, quando la luce si fa dorata e dona un colore caldo al porto e alla fortezza cinquecentesca che torreggia in alto ed è visitabile. La storia di Kavala è molto antica, fu fondata da una colonia di Thasos nel VII secolo a.C., poi divenne un importante centro economico, è stata bizantina e ottomana. Dal 1500 grazie al commercio del tabacco ha conosciuto benessere ed espansione architettonica, ma oggi solo qualche bella dimora storica è conservata nella parte antica, mentre il resto sono edifici moderni. La vita notturna è vivace, con tanti locali e ristorantini sul lungomare. Per dormire, si può alloggiare al Lucy Hotel, un albergo moderno fuori dal centro, sulla spiaggia di Kalamitsa, per cui si gode di una splendida vista della baia e si scende al mare direttamente sotto l’hotel. Per una cena gourmet in riva al mare, vale la pena uscire un altro po’ dalla città, fino alla località Nea Peramos: qui il ristorante Glykanisos, elegante e trendy, offre una gastronomia raffinata, creativa, di alto livello, in cui il pesce viene interpretato in piatti elaborati alla vista e al palato. Una reinterpretazione moderna che non dimentica la tradizione locale nell’arte della cucina di mare, ma la aggiorna felicemente.
Delle molte gite effettuabili da Kavala, è piacevole visitare una cantina di vini, visto che la zona si distingue per le coltivazioni di viti e la produzione enologica. Noi abbiamo visitato lo stabilimento vinicolo Nico Lazaridis, in località Agora, a 45 minuti di macchina da Kavala. Fondata nel 1987 da Nico Lazaridis, la Chateau Nico Lazaridi Winery è stata la prima azienda vinicola professionale e moderna della zona. Su una tenuta di 80 ettari, coltivano i principali vitigni europei, come Cabernet, Merlot, Shiraz, producendo vini bianchi, rossi e rosé con denominazione geografica protetta. L’anno scorso hanno venduto 1.300.000 bottiglie, con il 30% della produzione esportata all’estero, fra Europa, America e Cina, anche grazie all’e-commerce. Il primo vino prodotto, Magic Mountain, è dedicato alla Montagna Sacra vicina allo stabilimento, il massiccio chiamato Pangea e presente nell’antica mitologia greca. Le etichette di questo vino vengono disegnate da artisti nazionali e stranieri, le cui opere sono raccolte nella Galleria d’arte all’interno dello Chateau: così si possono ammirare insieme i dipinti creati appositamente e le etichette che li riproducono sulle bottiglie. Oggi il “patron” Nico, 92 anni, si reca una volta al mese a controllare tutto, ma la guida è affidata al figlio Federico Lazaridis, di madre toscana, vice console onorario d’Italia, cresciuto fra i due paesi, dai quali cerca di prendere il meglio per portare avanti l’azienda di famiglia, nella quale ha sempre voluto lavorare. Il suo obiettivo è continuare a far crescere il business in parallelo alla valorizzazione del territorio e dei prodotti locali, tanto più che si tratta di un volto della Grecia meno conosciuto e scontato.
Ultima tappa del nostro viaggio è l’isola di Thasos, di fronte a Kavala, da cui ci si imbarca con il traghetto. Thasos è verdissima, coperta per 3/5 della sua superficie da foreste di pini, abeti, querce, cedri, noccioli, noci. Molto frequentata da turismo locale, offre tantissime spiagge, spesso attrezzate, lungo i suoi 115 km di costa, con sabbia bianca e acque azzurre, ricche di sfumature di colori e trasparenti. Se siete amanti delle isole poco frequentate e delle spiagge deserte, non è la meta ideale in luglio e agosto, ma in compenso offre ampia scelta di ristoranti, locali e bar. Tante anche le testimonianze storiche e archeologiche, visto che è stata abitata fin dal VII secolo a.C., ha visto le dominazioni romana, ottomana e bulgara. Da visitare sicuramente c’è il Monastero di San Michele Arcangelo, arrampicato sulla roccia, come sospeso tra cielo e mare, con una vista bellissima. Abitato da suore di clausura, ha il nucleo originario nella piccola chiesa del 1110 e oggi si presenta come un villaggio in miniatura, con stradine, casette fiorite, un belvedere sulla costa. Attenzione all’abbigliamento, non sono ammessi canottiere (basta coprirsi con un foulard), calzoncini e le donne devono indossare la gonna (all’ingresso le custodi potranno fornirvene una). Da non perdere anche una visita a Giola, una piscina naturale di roccia conosciuta come Lacrima di Afrodite, divisa dal mare da una striscia stretta, che le onde scavalcano, riempiendo la piccola laguna, profonda circa 3 metri e grande 20×15 metri, di acqua di un intenso verde-azzurro. I più coraggiosi si tuffano dal bordo, ma è bello anche stare seduti a guardare il panorama roccioso e selvaggio, in cui la piscina è incastonata come una pietra preziosa. Per raggiungerla, si può lasciare la macchina nel parcheggio in alto (dove si trova anche un bar a chiosco dove sedersi), e percorrere il sentiero che scende ripido fino a giù, oppure arrivare fino al parcheggio più in basso e fare a piedi solo un piccolo tratto finale. Il sentiero è ancora un work in progress, si sta gradualmente intervenendo sul terreno brullo e scosceso per creare un percorso più agevole e spianato. L’autore di questi lavori è Yorgos, proprietario di un’agenzia di viaggi, creatore dell’associazione turistica di Thasos e propulsore del turismo sull’isola. Suo è anche il ristorante dove mangiamo, Mythos, che si affaccia sul porto di Limenas, la capitale. Tipica taverna greca in bianco e blu, con tavoli sotto un piacevole pergolato all’aperto, offre una cucina gustosa, genuina, con pesce freschissimo, a prezzi convenienti. Del resto, i costi accessibili sono uno dei tanti vantagg bnvcbb.i del fatto che questa regione non sia ancora nelle rotte greche più conosciute. Avete l’opportunità di arrivare prima degli altri, approfittatene.
GREECE THERAPY BY ELENI SARIKOSTA
Tour personalizzati realizzati appositamente da Eleni, specializzata in promozione del territorio greco.
SAMOTHRAKI BEACH APARTMENT & SUITE HOTEL
A Samotracia, un elegante boutique hotel nel verde, con piscina e spiaggia privata
Makrylies, Samotracia
tel. +30 25510 95359, +30 6932 658222
www.samothrakibeach.gr
O BRAXOS
Taverna tipica nel verde dell’isola di Samotracia. Specialità è la capra allo spiedo.
Profitis Ilias, Samotracia
tel. +30 2551 095264/95349
RAMADA PLAZA THRAKI BY WYNDHAM
Grande hotel moderno fuori Alessandropoli. Piscina e spiaggia privata con vista su Samotracia. Ristorante di livello.
Km 4, Alessandropoli
tel. +30 2551 089100
NISIOTIKO
Ristorante di cucina di mare ad Alessandropoli. Pesce freschissimo, piatti che danno un tocco creativo alla tradizione.
tel. +30 2551 020990
AGIOS GIORGIS
Ristorante affacciato sulla spiaggia vicino Alessandropoli, con un décor curato e suggestivo. Ottima cucina di mare, che rivisita le ricette tipiche con raffinatezza ed estro.
DELTA EVROS EXPLORER
La guida Christos realizza tour in barca nel Delta dell’Evros, anche con pick up all’albergo.
Evros, Feres
tel. +30 6977 509107 (per info); +30 2555 024310 (per prenotazioni)
MUSEO DELLA SETA – THE ART OF SILK MUSEUM
Il Museo a Soufli che racconta la storia della manifattura della seta e la lavorazione del prezioso tessuto.
Soufli
tel. +30 2554 022371
BOUROULITI
Museo del folklore di Soufli, con boutique di accessori realizzati in seta.
12, El. Venizelou Street, Soufli
tel. +30 2554 024168
SILKLINE
Fabbrica di filati e stoffe di seta, con boutique di prodotti interna. Creazioni per uomo e donna, come foulard, scialli, cravatte.
1 km Soufli-Alessandropoli, Souf
tel. +30 2554 024113
PIROUNIES
1 Idras 25, Xanthi
tel. +30 2541 303454
LUCY HOTEL
Albergo in stile moderno sulla spiaggia di Kalamitsa, subito fuori Kavala, con piscina.
GLYKANISOS
Ristorante vicino Kavala, con cucina di alto livello, che reinterpreta con talento la cucina locale, creando raffinati equilibri di sapori ed estetici.
tel. +30 2594 023816
CHATEAU NICO LAZARIDI WINERY
Azienda vinicola a conduzione familiare che produce vini anche per esportazione. Cultura enologica, artistica e territoriale insieme.
tel. +30 25210 8204951
MYTHOS
Tipica taverna greca sull’isola di Thasos, con cucina tipica e piatti di pesce.
tel. +30 2593 022274