lazio
Home » Quattro passi in Sabina

Quattro passi in Sabina

a cura di Giulia Macrì
2,K visualizzazioni

Testo e foto di Giulia Macrì 

Da Belmonte in Sabina fino a Rocca Sinibalda passeggiando fra boschi, borghi medievali e tipicità locali: un territorio quasi incontaminato nel cuore della provincia reatina, tutto da scoprire lungo i suoi numerosi, spettacolari cammini. Da percorrere con facili passeggiate o trekking più impegnativi, che svelano la civiltà locale e il suo ambiente naturale poco a poco, ma in modo autentico. E con sapori genuini.

Escursioni tra arte e natura, lungo i cammini di Benedetto, di Francesco, del “capraro”, sui percorsi del monte Tancia o delle “pozze del Diavolo”, tra i sentieri degli Eremi, dei castelli e delle rocche… una delle formule più interessanti e suggestive per conoscere la Sabina – territorio fra i più verdi, belli e rinomati del Lazio, che comprende i comuni della provincia di Rieti fino a lambire Umbria e Abbruzzo – è attraversarla a piedi, magari seguendo uno dei percorsi secolari tracciati dalle sue genti e dalla storia, rifocillandosi a base di tipicità locali. E qui ce ne sono parecchie: dall’olio extravergine Sabina Dop, che è uno dei più apprezzati d’Italia, ai tartufi e alle castagne (anzi, ai marroni di Antrodoco) in testa di questa stagione; dalle nocciole, alle patate turchesa e di Leonessa; dai fagioli (delle varietà borbontino, pisello e gentile), ai cereali, ai pomodori corno di toro, alle rape reatine; dal Cacio Magno al pecorino e al guanciale di Amatrice, e via così da un frutto squisito a una ghiottoneria dopo l’altra. Va da sé che anche la cucina, con tanta ottima materia prima e un legame ancora molto vivi con la tradizione, regala ruspantezza e piatti saporiti.

Slow e green

E poi c’è l’appeal di una sostenibilità, oggi pratica più che mai necessaria in ogni ambito della nostra vita, che qui appare più…possibile, sia sotto il profilo ambientale sia sotto quello sociale. Non solo per il predominio del paesaggio naturale sull’urbanizzazione, ma anche per lo stile di vita dei piccoli centri e per la crescente attenzione da parte delle amministrazioni locali per il recupero dei borghi e per formule di accoglienza e di turismo “slow”.  Noi di IFM ne abbiamo fatto esperienza diretta percorrendo un piccolo tratto – facile e adatto a tutti – sul cammino di Benedetto, attraverso sterrate e sentieri immersi nei boschi, lungo il crinale dei monti che sovrastano la Valle del Turano, condotti in totale sicurezza da una guida professionista – Marco Franceschini di Wildway 3K –  che oltre a capitanare l’eterogeneo gruppo di partecipanti ha dispensato storie e racconti, tra cronache locali, storia e scienze naturalistiche. Partenza dal paesino di Belmonte in Sabina, dove l’accoglienza di alcuni rappresentanti della Camera di Commercio di Rieti-Viterbo, di Centro Italia (Azienda Speciale della Camera di Commercio Rieti-Viterbo), del Sindaco e di alcuni esercenti, della nostra piccola “delegazione” è stata calorosa e… corroborante: pani e focacce fatti con farine integre di un’azienda agricola locale –  “Le Terre di Enzo” – eccezionalmente profumati, fragranti e squisiti, come pure le confetture di frutta (susine, lime e miele; fragole e menta; amarene e anice stellato). E i “turchetti”, i tradizionali biscotti secchi locali, alle nocciole e profumo di limone, cui è dedicata addirittura una popolarissima sagra estiva.

Qui si respira ancora aria buona, pace e tranquillità – a “denominazione di origine contadina”, potremmo dire – oltre, naturalmente, al fascino del borgo antico, ma ancora vivo e vitale nella quotidianità, e di più nelle occasioni speciali di festa. Sette chilometri fra boschi di castagni, alberi carichi di cachi, sterrate, sentieri battuti e brevi raccordi su strada, che in 2 ore si fanno senza fatica, ed eccoci arrivati alla bella Rocca Sinibalda, con il suo maestoso castello-fortezza a forma di scorpione (da visitare assolutamente), che già strada facendo si può ammirare da scorci spettacolari, le strade lastricate, l’antico lavatoio, la piazzetta con la fontana e l’immancabile ristoro centrale, la Trattoria La Fontana di Mimma, che offre un menu di piatti tradizionali preparati con i prodotti locali.

Insomma, un piccolo assaggio che si può fare anche in giornata giungendo dalla Capitale o dalle regioni vicine, di quello che è uno dei territori più belli e integri del Lazio, che con un’organizzazione minima, l’impiego delle guide ambientali escursionistiche e delle semplici strutture ricettive e di ristoro, si può esplorare durante tutto l’anno, calibrando i percorsi secondo le proprie capacità e naturalmente le stagioni. Il premio sarà d’inestimabile bellezza. E bontà!

CONTATTI

Azienda Speciale Centro Italia promozione@aziendacentroitalia

Camera di Commercio di Rieti-Viterbo 

Wildway 3k – Guida AIGAE ambientale ed escursionistica

Azienda Agricola Le Terre di Enzo (Belmonte in Sabina)

Trattoria La Fontana di Mimma (Rocca Sinibalda)

Ti potrebbe interessare anche

Lascia un commento