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Melpignano, un antico borgo rock

a cura di Giulia Macrì
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Testo e foto di Giulia Macrì 

C’era una volta un borgo grecanico del Salento, con una Pineta incantata e un magnifico Palazzo Marchesale del ‘600 circondato di giardini all’italiana; una bella piazza con i portici rinascimentali e una cinquecentesca chiesa Madre consacrata a San Giorgio; il Convento degli Agostiniani, gioiello dell’architettura barocca, le numerose cappelle private e i motti incisi sui portali più antichi…

C’era una volta e c’è ancora… oggi Melpignano è forse più attraente e accogliente di prima, sospeso tra i fasti del passato, le testimonianze della civiltà contadina e la vitalità di un presente dinamico e accogliente, più sostenibile e bio-etico che mai. Questo centro di civiltà della Grecìa Salentina (in provincia di Lecce) è infatti annoverato tra i Borghi Autentici d’Italia e fa parte delle Associazioni dei Comuni Virtuosi e di Riabitare l’Italia, ma è alle iniziative e ai progetti “illuminati” dell’amministrazione locale (attualmente guidata dalla giovane e intraprendente sindaca Valentina Avvantaggiato) che deve la sua attuale rinascita. Apprezzata meta estiva celebre per la grande kermesse musicale della Notte della Taranta – un evento ormai di richiamo internazionale (che attira 200.000 presenze, a fronte dei 2.000 abitanti abituali), nato nel 1998 e trasformatosi 10 anni dopo in fondazione impegnata nella promozione e nella tutela del territorio e delle tradizioni grike e salentine – Melpignano punta a una riqualificazione culturale più ambiziosa, destagionalizzata e completa, con le attività di un progetto dedicato – “Melpignano promuove cultura”-  che ha già creato un ampio e variegato panel di eventi e di nuovi percorsi turistici volti a valorizzare il suo patrimonio, materiale e immateriale, di beni, saperi e prodotti, per attrarre un turismo di qualità, offrendo ai viaggiatori attenti ai temi del cibo, dell’arte, dell’artigianato e della natura esperienze conoscitive e coinvolgenti. Detto questo, non basta certo una visita giornaliera per scoprire le ricchezze di questo piccolo grande borgo: un soggiorno è assolutamente consigliato, magari in uno dei B&B locali che, tra l’altro, fanno vivere appieno lo spirito del territorio e la quotidianità dei melpignanesi e consentono di consumare in loco colazioni veraci e pane fragrante, pasti di verace bontà in ristorantini e pizzerie con una sorprendente offerta gastronomica tradizionale o più creativa, sempre di primissima qualità. 

Il borgo

Recuperato con garbo grazie a un criterio di restauro conservativo, il borgo mantiene tutto il suo fascino antico, nobile e rustico, l’originaria matericità della pietra con cui sono stati eretti case e palazzi, chiese e conventi, portici, botteghe e magazzini, lastricati, piazze e muri a secco. Val la pena di farsi accompagnare dalle guide locali per respirare con i loro racconti un po’ dello spirito dei luoghi visitati: a noi, la guida Paola Russo ha illustrato le testimonianze di devozione nella bellissima Chiesa di San Giorgio e nelle cappelle private disseminate nel paese, ancora oggi animate da voti sacri e d’impegno sociale attivo; le storie di arti e mestieri praticate nelle vecchie botteghe nei frantoi e nei magazzini ancora attrezzati con gli utensili tradizionali; l’imponente ex Convento degli Agostiniani che fa da scenografia al concertone della Notte della Taranta che si scatena proprio sul suo pratone. E poi il magnifico Palazzo Marchesale e il suo incantevole giardino, che periodicamente ospita anche eventi culturali. Oltre alle visite individuali, sono di grande interesse gli itinerari esperienziali proposti, replicabili durante tutto l’anno, come “I Percorsi del Sacro” (alla scoperta guidata della antiche cappelle private con cantori e musicisti del Centro di Cultura Popolare di Melpignano e degustazione di un dolce tradizionale) e “Archeogustando alla mensa del Marchese” (cene con l’archeologa Eda Kulja, che ripropone ricette rinascimentali con tanto di portate, stoviglie e musica d’epoca, suonata da un liutista). Non mancano gli itinerari naturalistici, come i “Percorsi di Pietra” (trekking lungo sentieri meno noti, tra muretti a secco, pajare, cave rinaturalizzate, menhir, antiche masserie), che include nel percorso anche una tappa da Texun, un laboratorio locale dove si lavora la pietra leccese alla vecchia maniera, e si realizzano sculture d’arte, complementi d’arredo e oggettistica di gusto moderno. Oppure “Erbe da Bere: dalla Pineta Longa al Giardino Marchesale”, un’escursione tra gli orti sociali (piccole coltivazioni di piante e ortaggi autoctoni, affidate a volontari che si impegnano a prendersi cura e preservare la flora locale) e le fioriture nobili della riserva naturale della Pineta Longa, con racconti, suoni, cibo e bevande con erbe selvatiche.

Buono e giusto

Un altro appuntamento che anima con grande successo il paese, all’apparenza placido e tranquillo, ma sempre vivacissimo e propositivo, è il “Mercato del Giusto”, un emporio agroalimentare biologico nella grande, spettacolare piazza antistante la Chiesa di San Giorgio, con i portici che un tempo ospitavano proprio il mercato, a far da quinta ombrosa tutt’intorno. Oggi invece i portici accolgono i tavolini, i drink, gli stuzzichini, le compagnie e le risate di Tzichì, uno dei più apprezzati locali-ritrovo del posto, dove i proprietari Davide e Donatella propongono cocktails, birre ricercate e squisiti taglieri di salumi, fragranti bruschette e ghiotti panini imbottiti. A completare la fiera green, eventi culturali e musicali, talk e dibattiti sulle tematiche legate al food, alla sostenibilità, al sociale. Iniziative che poi si estendono anche ad altre importanti attività del paese, attinenti, ad esempio, alla scuola primaria (come la Mensa Bio-Etica a km0 nella Scuola dell’Infanzia e Primaria, che nasce dalla volontà di organizzare e sostenere una refezione scolastica basata su forniture di prodotti derivanti da agricoltura neo-contadina, organica e per lo più locale) e all’istruzione superiore (con la fondazione di un master di “Gastronomie territoriali sostenibili e Food Policies” che oltre al Comune di Melpignano vede collaborare l’Università del Salento e quella di Pollenzo, Slow Food e altri partner). La rassegna, proposta come “uno spazio pubblico di confronto su ciò che di buono e giusto offre la terra, che fa incontrare direttamente contadini e produttori del territorio con i cittadini, anche per esporre e condividere problematiche del territorio”, si svolge ogni anno in autunno e in primavera, ma visto il gradimento, l’ultimo appuntamento del 2023 si è protratto fino a metà dicembre, e ha ospitato la presentazione del nuovo libro di Annalisa Corrado (ingegnera, ecologista e autrice) e un trascinante concerto di Finaz e Nuto dei Bandabardò. E proprio tra gli stand gastronomici che esponevano al mercato abbiamo scovato un vero e proprio olio-gioiello: -òliolocale di Silvana Inguscio, produttrice e sommelier dell’olio (nonché architetta e proprietaria di un raffinato B&B, Fuori dal Guscio Home, a Santa Maria di Leuca). Olio non uno, ma trino, perché tante sono le varietà di questa pregiata produzione di extravergini: monocultivar coratina intenso e medio, e monocultivar Sant’Agostino, provenienti dagli uliveti di famiglia a Canosa di Puglia. Degustare per credere (sono davvero eccellenti) e ascoltare Silvana per apprendere con maggior consapevolezza – e divertimento – i segni di qualità, le tecniche di valutazione sensoriale e qualche segreto da esperto per fare dell’assaggio una vera e proprio extravirgin-olive-oil-experience.

Cucina sovrana

Che Melpignano si distingua per la gestione ecosostenibile del territorio, gli investimenti nella cultura, l’attenzione di ogni tipo all’inclusività (comprese mappe turistiche e menu dei ristoranti in codice braille) esprimendo così un’attitudine unica e speciale per la crescita civica virtuosa, non vi è dubbio; così come è evidente l’appartenenza territoriale e il profondo legame ad essa, che passa anche dalle tipicità agroalimentari e dalle tradizioni della cucina. Insomma, siamo in Puglia, Salento, anzi, Grecìa Salentina…qui i sapori sono autentici – per davvero – e dove si erano un po’ persi a favore di certa massificazione dei consumi, qui la cucina delle origini è stata ricercata, recuperata, e reinterpretata. Basta andar per forni, bar e pasticcerie, ristoranti e pizzerie: che sia di tradizione o di nuova interpretazione, casalinga o gourmet, la proposta gastronomica a Melpignano è ricca, varia e soprattutto squisita. A cominciare dal cibo primigenio: il pane. Al Panificio Panetteria Fior di Pane si impasta, si cuoce e si vende, con scrupolo e sapienza e con attenzione particolare ai prodotti da forno tipici del territorio. Come ci dà dimostrazione pratica – e assaggio! – Adriano Cesari, che giovanissimo ha appreso l’arte bianca, l’ha insegnata poi ai figli e con loro ha ampliato l’attività fino a creare una vera e propria catena di Panifici (che sono anche biscottificio, pasticceria, gastronomia a Maglie, Corigliano d’Otranto e Castrigliano dei Greci), mantenendo intatta la dimensione artigianale nella fattura di ogni prodotto anche su importanti quantità, grazie all’impiego di materie prime genuine e di lavorazioni manuali di tradizione. Abbiamo visto tirare sfoglie, infornare pagnotte, modellare biscotti e glassare dolcetti, miscelare semole e farine, lievitare soffici panetti, aromatizzare impasti con miele, scorze d’arancia e stecche di vaniglia, tutto fresco, naturale, niente di semi-preparato o di industriale… e il profumo, la fragranza, il sapore di ogni prelibatezza sono il culmine di questo “fare a regola d’arte”.

La pizza è un Vizio

Dal pane alla pizza il passo è breve… ma non scontato! Vizio è un “atelier della pizza” dove la tonda viene creata ad arte, sia che si tratti di un grande classico (Marinara, Margherita, Napoli, Diavola, Tropea, ma anche La Taranta, Parma, La Martina, Quattro Stagioni, Friarielli e Salsiccia …), sia che si tratti delle più audaci rivisitazioni (in menu le cosiddette Pizze D’Autore: Poesia di Mar Cantabrico, Gusto, Rustica dei Signori, Nonna Pina, Vizio, Oro del Bosco, Lucus…), numerose ma declinate a seconda della stagionalità degli ingredienti. Proprio grazie ad una studiata selezione di essi, queste pizze speciali lo sono davvero, ma a sostenere il pregio delle migliori dop, igp, stg ed eccellenze locali e nazionali (dal capocollo di Martina Franca allo speck Alto Adige; dal gambero rosso di Mazara del Vallo alle acciughe del Mar Cantabrico; dalla burratina di Andria al pecorino romano; dai pomodori San Marzano alla cipolla di Tropea, dal tartufo bianco di Alba al radicchio trevigiano, fino all’origano di Zollino) c’è indubbiamente l’impasto della base, ottenuto da miscele di farine macinate a pietra, un’idratazione e un impiego di lievito madre ottimali, che risulta veramente leggerissimo, seppur corposo, saporito e croccante al punto giusto. Tradizione e innovazione sono ben giocate (e a lungo sperimentate per trovare le combinazioni migliori) pure nelle proposte degli antipasti (il cuoppo misto di frittini artigianali è imperdibile) e delle “montanarine”, le pizzelle di impasto lievitato e fritto che, vedi alla voce “Lussuria” – stracciatella fresca, gambero rosso di Mazara del Vallo, sbriciolata di cupeta di arachidi,foglia oro 24 ct. – potrebbero comporre un menù memorabile anche da sole. Non sono da meno i dessert e la carta delle birre, ma a rendere ancor più speciale l’esperienza-pizza da Vizio è il “fattore umano”: fondatore, proprietario ed energico gestore, Rodolfo Caldarazzo ha riunito una squadra giovane, motivata, competente e propositiva, che riesce a trasmettere nella selezione gastronomica e nel servizio tutta la passione per la ricerca e per la qualità caratteristiche di Vizio.

Largo al nuovo

Cucina d’impronta mediterranea ma di interpretazione decisamente contemporanea è quella del ristorante Il Fusticino, un casale con un bel giardino in un uliveto, vicino all’ex Convento degli Agostiniani. Dalla scelta delle materie prime (comprese le foglie di salvia per la prelibata frittura degli antipasti!) alla presentazione dei piatti fino alle mise en place dei tavoli, Federico Troysi, il giovane proprietario, cura maniacalmente ogni dettaglio e la riuscita di ogni nuova proposta, a lungo studiata e sperimentata prima d’essere inserita in menu e servita in modo impeccabile dalla giovanissima (under 30!) Elisa Spano. Stesse cose eccelse dicansi per le pizze, i loro ottimi impasti e le farce, ma anche per la carta dei vini e delle birre. E come la proposta gastronomica, genuina e ricercata, anche il mood del locale gioca fra tradizione e modernità, a complementari più che a contrasti, tra l’ambiente interno ampio, essenziale e contemporaneo, con soli richiami materici alla natura, e lo spazio esterno verde, arioso, rustico.

Come a casa

Schiettamente tradizionali e ruspanti sono le pietanze della Taverna Melpigos, l’autentica trattoria di paese a gestione familiare, vicina alla Chiesa Madre, con cucina casalinga e piatti della tradizione preparati dalla signora Carmelina in persona, proprietaria e cuoca, coadiuvata in sala dalla figlia Gloria: verdure di stagione saltate, i tipici pizzonguli, le puccette impastate a mano, le sagne fatte in casa con pomodoro e ricotta forte, i pezzetti di cavallo, la frittura di paranza.

Chi ben comincia…

Si può consumarla al bar più vicino, o gustarsela tra le mura domestiche, ma, in ogni caso, la prima colazione qui è semplicemente succulenta e golosa. Noi abbiamo avuto il privilegio di assaggiarne di memorabili: la prima, casalinga, in uno dei numerosi, accoglienti Bed and Breakfast locali – il B&B Donna Vincenza, poche stanze indipendenti nel frutteto di casa dei proprietari. Apparecchiate su una tavola deliziosa, fra ricami e merletti, crostate, confetture, cotognate e gelatine, biscotti e pastine, tarallini, spremuta di arance fresche (direttamente dall’agrumeto curato da Luigi) e caffè di moka, tutto rigorosamente fatto in casa dalla signora Pina, pasticcera sopraffina e ricamatrice con le mani di fata.

Ma anche la seconda colazione all’Eldorado Caffè, una delle caffetterie-pasticcerie storiche del paese, ci ha offerto l’emozione unica di sapori autentici e genuini e l’occasione speciale di sentirci veramente “paesani”: pasticciotti con crema pasticcera e frolla fragrante; i cosiddetti “sospiri”, pastine di una soffice briosce ripiene di una nuvola di chantilly alla ricotta; cornetti, sfoglie e pasticcini; il rituale caffè in ghiaccio con latte di mandorla e frizzanti aperitivi, accompagnati dalle stuzzicherie della rosticceria artigianale. Tutto di produzione propria, ci precisa il proprietario Giorgio Polimeno, offrendoci l’ennesimo assaggio di squisiti mignon di pan di Spagna, con crema pasticcera e glassa di zucchero. Il trionfo della pasticceria del cuore.

Saperi e sapori

L’esperienza in assoluto più coinvolgente e totalizzante l’abbiamo fatta al Centro di Cultura Popolare di Melpignano, uno spazio di formazione e divulgazione di canto, musica e danza-teatro di comunità, che include anche un piccolo “Museo dei Tamburi a cornice dal mondo”, fondato e tenacemente curato, guidato, gestito, promosso e nutrito da Salvatore Gervasi e Mariella Salierno. Alla loro “tavola sociale” possiamo dire di aver gustato il sapore antico di questo territorio grazie alla cucina semplice e rurale, eppure ricca di gusto e di memorie antiche, di Mariella Salierno, abilissima cuoca, oltre che incantevole cantante e attrice, che ha preparato squisite ricette a base di erbe spontanee della vicina Riserva Naturale della Pineta Longa, e dolci della tradizione. E tra una portata e l’altra, abbiamo ascoltato storie, filastrocche e musica suonati da Salvatore, Mariella e la loro giovanissima figlia Letizia Gervasi, al tamburello, alla chitarra e a rari strumenti d’epoca, con la voce sublime della padrona di casa.

I NOMI, LE COSE, GLI INDIRIZZI

 

FIOR DI PANE – PANIFICIO CESARI

Vico Lama,19 – Melpignano

Tel.: 0836.43.98.55

www.fiordipane.it

 

TZICHI’

Piazza San Giorgio, 7 – Melpignano

Tel.: 366 20 46 219

IG – @tzichi

 

VIZIO PIZZERIA

Parco Rimembranza, 3 – Melpignano

Tel.:  320 72 98 552

www.viziopizzeria.it

 

IL FUSTICINO

Via Salento, 14 – Melpignano

Tel.: 348 54 17 645

FB – Fusticino

 

TAVERNA MELPIGOS

Via Catalana, 11 – Melpignano

Tel.:  320 82 20 340

www.tavernamelpigos.it

 

ELDORADO CAFE’

Via Vittorio Veneto, 4 – Melpignano

Tel.: 338 49 56 903

FB – eldocafe

 

B&B DONNA VINCENZA

Via Campa, 14/16 – Melpignano

Tel.: 333 86 71 188 

www.donnavincenza.com

 

TEXUN – CREAZIONI DI PIETRA

Largo Rimembranza, 12 – Melpignano

Tel.: 0836 33 16 67

www.texunshop.com

 

CENTRO DI CULTURA POPOLARE

Via Dimidri, 33 – Melpignano

FB – ccpmelpignano

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