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Il mio grande grosso pranzo…Grekos

a cura di Giulia Macrì
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Testo e foto di Giulia Macrì 

Mangiare ottima cucina greca a Roma? C’è l’insegna inconfondibile di Grekos e i suoi due indirizzi: uno nel quartiere Prati e l’altro, di recente apertura, a Ostiense. Qui, prelibati piatti della tradizione e irresistibili specialità, ma soprattutto il sapore autentico della proverbiale ospitalità greca, ci tuffano nell’azzurro Mar Egeo. For greece-lovers… e non solo!

Premessa doverosa da parte di chi scrive: la Grecia, molto ben conosciuta e frequentata da svariati decenni – per lavoro, per vacanza e per passione – è una seconda patria, un luogo del cuore dove ci si sente a casa, pur facendo scoperte sempre nuove: per queste ragioni, racconto e valutazioni che seguono potrebbero sembrare forse un po’ faziosi… E sì, con il cuore un pò lo sono! Ma poi, a seguito della visita del locale Grekos – una vera taverna greca moderna – e la degustazione del suo menu ellenico (birre comprese), trovano piena e totale conferma anche nell’operato brillante di Fratzis Kakias, ristoratore originario dell’isola di Kos (Dodecanneso), titolare di due apprezzatissimi ristoranti a Roma, che portano un po’ di quel sapore di Egeo che noi greece-lovers amiamo tanto, ma che conquista chiunque lo assaggi. Perché la cucina greca, quella più semplice, tradizionale, autentica, è come il “kefì”, lo spirito della gioia, quello stato d’animo che pervade corpo e anima quando si balla, quando si ride, quando si gode del mare e della natura, quando si condivide un momento di felicità, quando si mangia bene, possibilmente in compagnia… E così è la tavola greca: verace, naturalmente gustosa, invitante e inclusiva. E, trattandosi di una varietà di dieta mediterranea, fondamentalmente salutare.

Ellenico doc

Il primo ristorante Grekos, nel quartiere Prati, è stato inaugurato a luglio del 2018, mentre a Ostiense ha aperto i battenti il 6 dicembre scorso il giorno di San Nicola , in onore del papà di Fratzis, il “suo eroe”: a lui, infatti, è dedicata Nikolas 1977, una delle “pite” più tipiche in menu (una tasca di pane con spiedino di carne di maiale, slasa tzatziki, pomodoro, cipolla, patatine fritte espresse), accanto ad altre intitolate agli eroi della mitologia e della storia greca. Tra queste, Panayotis propone la ricetta originale, come si preparava ad Atene, nell’omonima taverna, che ancor oggi è rinomata per le pitas e le polpette di manzo alla brace, condite con un sugo di pomodoro che cuoceva tutto il giorno (perché la preparazione tradizionale non contemplava la farcitura di patatine e tzatziki); e Athina, interpretazione veggie, con polpette di ceci, salsa di melanzane, pomodoro, cipolla e olive Kalamata. E giacché siamo entrati nel vivo della proposta gastronomica, passiamo alle menzioni speciali, ma anche ad alcune specifiche, che poi sono i dettagli di qualità che fanno la differenza dell’offerta di Grekos. Partendo idealmente dagli antipasti (o mezedes), il primo ad arrivare in tavola è lo tzatziki, la celeberrima salsa di yogurt, cetrioli, aglio (poco, o facoltativo), olio evo e aceto di vino, che qui, con una ricetta perfettamente bilanciata per tutti i palati, è servito sempre freschissimo; stessa cosa dicasi per la melitzanosalata, una crema di melanzane affumicate, peperoni rossi grigliati, aglio, olio evo, menta. In questo caso, la differenza la fa il procedimento manuale: gli ingredienti sono pestati rigorosamente al mortaio, non con il mixer, fino a ottenere una consistenza morbida ma leggermente grumosa, non completamente liscia. Troviamo poi nel purè di cicerchie (fava) con cipolla, limone, olio evo e pepe bianco, una parente stretta delle zuppe e delle creme di questo particolare legume della cucina romana e pugliese. Altro grande classico, la choriatiki salata, la mitica “insalata greca”, che viene abitualmente consumata a inizio pasto, ma che costituisce, di per sé, un piatto unico e completo: pomodori, cetrioli, peperoni, cipolla rossa, olive Kalamata e Feta, in un trionfo di cruditè esaltato dalla freschezza del formaggio di pecora e dallo squisito olio evo (sempre di provenienza greca).

Deliziosa e anche molto raffinata nell’originalità degli abbinamenti la Feta tiganiti, ovvero una fetta di formaggio fritta e avvolta in delicata e friabilissima pasta fillo, nappata con miele e guarnita con chicchi di melagrana. Tipiche le polpettine di ceci, zucchine o melanzane (con feta e menta fresca, che ne rende inconfondibile l’aroma), sempre accompagnate da yogurt. Si potrebbe continuare quasi all’infinito di sfizio in sfizio, ma è consigliabile lasciare un po’ di spazio ad almeno una delle portate principali e magari un dessert, che valgono bene più di un assaggio. La famosa Mousakas, per esempio, uno sformato di patate (fritte, non bollite), melanzane (al forno), ragù di manzo con erbe aromatiche e spezie (cannella, chiodi di garofano), e besciamella composti a strati: il risultato è succulento, ma sorprendentemente delicato, grazie a un sapiente equilibrio di sapori e consistenze. E naturalmente agli ingredienti di primissima scelta impiegati, alcuni d’importazione come tutti i formaggi, le birre e le pitas artigianali, o le olive verdi di Anfissa e nere Kalamata. Come per le squisite Dolmadakia, involtini di foglie di vite ripieni di riso e carne macinata leggermente speziata, da accompagnarsi con yogurt, che nella loro apparente semplicità rappresentano una delle ricette più prelibate della cucina di tradizione. Imperdibile, per concludere, i baklavadakia (cannolini di pasta fillo ripieni di mandorle, noci e miele), o il golosissimo galaktoboureko, uno scrigno di croccante pasta fillo ripieno di crema di latte e semolino. Non è da meno la torta soffice all’arancia (portokalopita), servita con gelato alla crema e miele, e ugualmente delizioso il dolce al cucchiaio di petali di rosa allo yogurt greco.

Greek style

L’offerta del menu al tavolo è piuttosto ampia, ma mai generica e soprattutto preparata espressa, o giornalmente, con ingredienti scelti, qualità e freschezza percepibili a ogni boccone. E lo stesso si può dire della carta take away e delivery, che conta su un servizio impeccabile ed efficiente. Il ristorante, un ampio open space, con cucina a vista, ha 60 coperti tra tavoli classici, alti da bar con sgabelli e bancone, pensati per accogliere tutti – comitive, coppie e singles – in un ambiente funzionale e confortevole, con belle soluzioni di arredo contemporaneo stile industrial – perfetto per lo stabile, un palazzo degli anni ’30 dall’architettura razionalista – e suggestivi richiami alla tradizione greca nell’utilizzo delle essenze di legni diversi e dei colori nazionali. Aperto tutti i giorni, a pranzo e cena (12-15.30; 18-23), garantisce un servizio impeccabile grazie all’eccellente selezione e formazione del personale (nella sede di Ostiense 9 in tutto, tra cucina e sala), una squadra giovane e multietnica, preparatissima sulla proposta gastronomica del ristorante e cortese a fronte di informazioni o richieste da parte della clientela. Eventuale doggy bag anti-spreco a fine pasto, qualora rimanga qualcosa delle abbondanti porzioni.

Cucina e sentimento

Per un ragazzo che voleva fare il calciatore, ma dovette rinunciare al suo sogno, non è poco averne realizzato un altro così grande: Fratzis, infatti, decise di prendere un’altra strada andando a lavorare nell’albergo del padre del suo migliore amico e scoprendo che quell’attività gli piaceva proprio. Andò quindi a studiare hotel management all’Università di Atene e poi… fu la scoperta della cucina! D’altra parte, era, in un certo senso, figlio d’arte: papà e mamma, tornati ad Atene nel 1977 dall’Australia, dove erano emigrati in precedenza, erano diventati ristoratori, famosi nella Capitale greca per la carne alla brace e i souvlaki, la mousaka, le polpette, e la pita della mamma…Quando nacque Fratzis si trasferirono sull’isola di Kos per farlo crescere felice, libero e sano, ma dopo i sogni infranti di carriera calcistica, le prime esperienze di lavoro e gli studi universitari, la vocazione familiare tornò alla ribalta, riveduta e corretta, ma sempre ricca di molte ricette carpite dalla mamma. Fratzis approdò a Roma nel 2003, poi tanta esperienza nelle cucine professionali fino ad aprire il suo primo ristorante, nel 2018 a Prati, quartiere centralissimo, elegante, ma anche molto commerciale e pieno di locali e “movida”. Frequentatissimo di giorno e di sera, Grekos si è costruito un’ottima reputazione e la nuova sede di Ostiense, altra posizione strategica indovinatissima, non fa che consolidare i successi raggiunti. Anzi, secondo noi, li ha pure migliorati, per qualità della proposta gastronomica, accoglienza ed efficienza dei servizi. Insomma, una tradizione nella ristorazione che diventa eccellenza…Ed ecco perché la cucina da Grekos ha tanto gusto: c’è sapore ma anche emozione; quella di un viaggio, dall’isola di Kos a Roma, con amore.

GREKOS ROMA

www.grekosroma.it

Grekos Ostiense – Via Ostiense, 73/A – tel.: 06 95 58 59 49

Grekos Prati – Via dei Gracchi, 282 – tel.: 06 25 39 88 37

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