ristoranti
Home » Dalle Marche con sapore

Dalle Marche con sapore

a cura di Giulia Macrì
2,K visualizzazioni

Testo e foto di Giulia Macrì 

Specialità, eccellenze e prodotti marchigiani doc, nei ristoranti e nelle botteghe di Macerata e dintorni: tutte da scoprire, magari in occasione della grande stagione lirica e musicale 2022 in cartellone allo Sferisterio

Un’estate tra grande musica, cultura e buona cucina: dal 19 luglio al 21 agosto è in programma la stagione lirica e musicale 2022 dello Sferisterio di Macerata, che richiama sempre un folto pubblico di melomani, appassionati d’arte e… di buongustai! Sì perché la città sarà pure un tempio dell’opera e un centro di riferimento per la produzione artistica, pittorica specialmente, del secondo Novecento, ma è anche una felice destinazione di un territorio rinomato per le eccellenze gastronomiche e la genuinità dei suoi prodotti, di terra e di mare. L’occasione è quella giusta dunque per scoprire dove andare e cosa acquistare per nutrire la mente e il corpo, per gratificare lo spirito e i sensi. Ne hanno fatto un manifesto dell’annata 2022 anche Gli Amici dello Sferisterio, un’associazione estremamente attiva nell’organizzare e promuovere incontri, mostre, convegni, viaggi, collaborazioni con enti e istituzioni, volti alla divulgazione dei più alti valori della musica e della cultura, ivi compresa quella, ricchissima, del territorio. Tant’è vero che proprio durante la scorsa primavera la vulcanica Presidente dell’associazione Lucia Rosa ha organizzato per gli Amici dello Sferisterio degli incontri di cultura e convivialità dove sono state declamate letture, documenti e testimonianze d’epoca e contemporanee dalle Cronache Maceratesi, sulle connessioni tra musica, cucina e arte della tavola: ”Opera, balli, cotillon e… arte di ricevere” il primo; “Conviti musicali” il secondo, sono state occasioni vivacemente partecipate dal pubblico entusiasta di melomani e gaudenti. Eventi che si sono svolti in una location perfetta per contestualizzare i valori di appartenenza al territorio e di eccellenza: Casa Marche di MyMarca, un paradiso di prelibatezze marchigiane doc. E poi, ancora, mostre ed eventi a tema in occasione del centenario del pittore maceratese Wladimiro Tulli (con tanto di degustazione di “menu futurista” a cura di Domus Historical Food) o l’esposizione delle scenografie originali di Maria Signorelli per l’opera di burattini “Una favola per Klee” (edizione 1983), in cartellone fino al 31 luglio.  

Casa Marche

Tra i più attivi contributors alle iniziative culturali dell’Associazione Amici dello Sferisterio e della città in generale, Casa Marche, un concept store unico nel suo genere, con tipicità e produzioni artigianali gastronomiche (paste e risi, conserve salate e dolci, oli, aceti e spezie biologiche), una fornitissima enoteca di vini con grandi etichette e di nicchia, oggettistica d’arte e di design, ma anche ampi spazi con postazioni attrezzate per eventi, conferenze, lezioni di scuola di cucina e… molto altro! Casa Marche è la materializzazione del sito di e-commerce MyMarca.it, che già da 10 anni vende e promuove on-line le eccellenze locali e regionali e che, pertanto, costituisce ormai un polo di riferimento importante per chi è alla ricerca dei sapori più autentici di quest’area. 

Da sinistra: Fulvia Zampa, attrice e bravissima lettrice delle Cronache Maceratesi; Giulia Macrì, giornalista e autrice di libri di lifestyle; Lucia Rosa, Presidente dell'Associazione Amici dello Sferisterio; Letizia Carducci dell'Osteria dei Fiori, nel corso dell'Incontro "Opera, balli, cotillon e...Arte della Tavola", tenuto negli spazi di Casa Marche.

E a proposito di sapori, a Macerata non mancano le opportunità di gustarne di squisiti. La cucina di tradizione è ancora molto presente sulle tavole casalinghe, ma anche nei migliori ristoranti; in alcuni, poi, è oggetto di garbate rivisitazioni creative, mentre in altri è materia di studio storico e recupero culinario. È il caso di alcuni degli indirizzi più apprezzati dai maceratesi stessi, imperdibili per quei visitatori che, nel corso di un soggiorno – musicale o meno – in questa cittadina fortificata splendidamente conservata, socialmente e commercialmente vitale, ricca di attrazioni culturali e artistiche, vogliano vivere appieno questi luoghi e assaporarne il gusto più genuino, da visitatori e non da turisti di passaggio.

Osteria dei Fiori

Se ai vincisgrassi maceratesi è stata finalmente riconosciuta la denominazione STG – ovvero Specialità Tradizionale Garantita – è stato anche grazie all’impegno e alla perseveranza dei fratelli Carducci, titolari dell’Osteria dei Fiori, rinomatissimo ristorante della città, che, insieme all’Associazione Cuochi Macerata, si sono prodigati per ufficializzare la storicità e il valore socio-culturale di questa ricetta di cucina tradizionale e garantirle la continuità nel tempo. Perché è vero che a livello popolare la memoria di questo piatto della festa non corre certo il rischio di cadere nell’oblio, ma è giusto lasciare ai posteri procedure e disciplinare di preparazione di questa indiscussa prelibata tipicità così rappresentativa del territorio. Di dare continuità al patrimonio enogastronomico locale, raccontandolo e rinnovandolo, i Carducci hanno fatto un missione: Letizia, sommelier e carismatica maitre, è ambasciatrice in sala dell’eccellente cucina di Iginia, depositaria della tradizione gastronomica locale, elaborata in un sapientissimo equilibrio fra i dogmi delle ricette tipiche e la sua creatività. Una cucina costruita con amorevole attenzione verso la materia prima proveniente dalla fattoria di famiglia, di cui si occupa in prima persona Paolo, anche lui in cucina come secondo chef, selezionatore di prodotti, responsabile di tutti gli approvvigionamenti e grande conoscitore di vini. I menu, a ogni stagione, parlano da soli di passato e presente, territorialità e fantasia: dal Pecorino dei Sibillini con insalatina sexy di foglie, frutta, germogli, semi e sapa al Risotto con pesche nettarine e Verdicchio doc; dai Tagliulì pelusi al sugo finto con ceci, guanciale e pomodoro all’Arista marinata alle erbe con burrata, porulaca, mandorle tostate e albicocche secche. Oppure i possenti ma conturbanti Tortelloni di carne con capocollo croccante e riduzione di borlotti o, ancora, l’inedito e squisito Cappuccino di tre fagioli con briciole di pane tostato e olio di Coroncina… e naturalmente i Vincisgrassi, preparati a regola d’arte.

Domus Historical Food

Formula di ristorazione tra le più originali viste finora, Domus Historical Food – una sorta di cottage con due belle sale interne e dehor per le tavolate estive, in un’ amena località appena fuori dal borgo di Pollenza, poco distante da Macerata – propone gastronomia storica studiata e desunta da fonti originali, ricostruita con rigore e rielaborata con sapienza per i palati contemporanei, creando autentici tour “sensoriali” che, completati dal racconto storico e culinario dei due amabili padroni di casa, Linda Ricci (in cucina) e Paolo Sciapichetti (in sala), diventano affascinanti viaggi nel tempo. La carta offre varie soluzioni di rievocazioni storiche, in singole portate, in menu degustazione o in banchetti tematici (Mini Tour e Grand Tour, di epoche diverse): i cibi, preparati con amore e ingredienti locali di strepitosa qualità (dell’orto e di casa, o di contadini, allevatori e casari del luogo), sono squisiti, a dir poco: rimangono memorabili, ad esempio, il Mini-timballo di riso e tartufo e il Maiale alla perfilata de “Il cuoco galante”, veramente divino, ma anche le altre portate del menu degustazione di Epoca Moderna sono memorabili “(I Rifreddi di Palazzo Buonaccorsi”: acqua profumata e pane all’acqua di rose; prosciutto crudo artigianale locale con ghiaccia; salumi e siringata di ricotta artigianale e locale; insalata fiorita e sorbetto alla frutta. “I Dessert”: Gattò alla corradino, Gattò al pistacchio, Meringhe con marmellata). Non sono da meno le proposte invernali del Mini Tour, tipo la selezione di salumi abbinati a raffinatissime selezioni di Vermouth, i pani e le focacce, lievitati e cotti in casa, e le prelibatissime pizze: impasti e farciture di somma bontà, ispirate a combinazioni di sapori di epoche storiche più o meno antiche debitamente rivisitate per i nostri palati, ma sempre molto suggestive nell’ambito del percorso “esperienziale” offerto a ogni pasto consumato qui. Speciali, nel caso della pizza di Età Classica Zucca apiciana (zucca gialla, mozzarella, salsa con datteri, pinoli, garum e spezie); della pizza di Epoca Moderna Cicoria (mozzarella, cicoria, capperi, menta); della pizza di Età Contemporanea Profumata (mozzarella artigianale e locale fuori cottura, fiori, erbe aromatiche, polvere di pachino essiccato) e, in verità, di tante altre.

Ristorante da Rosa all’Abbazia di Fiastra

Questo è il must di molte occasioni e delle domeniche maceratesi: gli ambienti restaurati di un convento inmerso in una riserva naturale, con un portico verandato panoramico su una campagna di leopardiana memoria conciliano un’esperienza decisamente “immersiva” nell’atmosfera e nei sapori della tradizione. Al Ristorante da Rosa il pranzo di festa è quello classico: olive ascolane da manuale, ragù di papera, al massimo una variazione – portentosa – di carbonara con tartufo, strozzapreti, ravioloni e gnocchi fatti in casa, arrosti misti di agnello, arrosticini, costine di maiale… e una deliziosa Insalata dell’Avvocato con erbe di campo e frutta fresca. Ottimo accompagnamento di vini e si esce satolli e soddisfatti proprio come una volta, dopo le grandi tavolate. E soprattutto, con la stessa sensazione di genuinità nel palato, che oggigiorno non è cosa da poco.

Aperitivo doc

Last but not least, l’aperitivo: in città è ormai una consuetudine, facilitata dalla presenza di bar, botteghe gastronomiche con mescita ed enoteche ben fornite dei prodotti locali più ruspanti, di ottime etichette del territorio (e non) e delle giuste dosi di stuzzicante fantasia per servirli. La domenica a mezzogiorno, ma soprattutto happy hour pre e post opera, adesso che siamo nella stagione degli spettacoli allo Sferisterio, l’aperitivo è entrato a far parte delle tradizioni cittadine. Locali ce ne sono in tutta la città, ma uno dei punti di ritrovo è Piazza della Libertà, che all’ombra della torre civica con il suo bell’orologio astronomico con gli automi, sembra proprio invitare ad accomodarsi sotto i portici i maceratesi e i visitatori in cerca di… spuntino. Ad esempio, all’enoteca Macerati Spiriti Conviviali, spazio di tendenza e di gran gusto, che si distingue per saper elaborare in chiave attuale la sua offerta enogastronomica, contando su una scelta invitante e vastissima –  soprattutto di vini, birre e spiriti – senza rinunciare a una qualità davvero eccelsa. Insomma, a Macerata tra bel canto e buona cucina, c’è di che gratificare spirito e sensi: una meta che fa la gioia di melomani e buongustai, ma che è perfetta anche per chi si vuol concedere tempo di qualità e spazi di bellezza, percorsi ricchi di arte, cultura e natura; luoghi fisici e luoghi dell’anima tutti da scoprire… Per chi vuole conoscerli, non solo visitarli.

ASSSOCIAZIONE AMICI DELLO SFERISTERIO 

www.amicidellosferisterio.it

email: amicidellosferisterio@gmail.com 

tel.: 335 69 34 922

 

CASA MARCHE by MYMARCA

Via Velluti 32/34 – 62100 Piediripa di Macerata (MC) ; tel. 0733 19 41 193 

www.mymarca.it

 

OSTERIA DEI FIORI

Via Lauro Rossi, 61 – 62100 Macerata (MC) ; tel. 0733 26 01 42

www.osteriadeifiori.it

 

RISTORANTE DA ROSA

Contrada Abbadia di Fiastra, 16 – 62029 Tolentino (MC) ; tel. 0733 20 16 61

www.ristorante-darosa.com

 

MACERATI SPIRITI CONVIVIALI

Piazza della Libertà. 24 – 62100 Macerata (MC) ; tel. 351 84 23 502

@maceratispirits

Ti potrebbe interessare anche

Lascia un commento