Testo di Giulia Macrì e Lia D’Angiolino | Foto Antonella Aravini
Metti una sera a cena (si fa per dire, eravamo in piena pandemia, perciò ognuna in lockdown a casa propria) due amiche- colleghe-giornaliste di lungo corso, con la voglia di impiegare quel tempo sospeso per creare un nuovo progetto editoriale, che assomigliasse al loro modo d’intendere questo meraviglioso mestiere, che desse nuova voce ai loro settori d’elezione, la cucina e i viaggi, nella dimensione ormai imprescindibile delle piattaforme digitali, che riconoscesse lo spericolato entusiasmo di intraprendere una nuova sfida e la convinzione che sia più che mai necessario riformulare la pratica di fare informazione e comunicazione negli scenari di mercato e di cultura che si sono ridisegnati. In un momento in cui tutto, dopo essersi fermato, alla ripresa è e sarà cambiato per sempre, come la nostra quotidianità, come il nostro futuro. Da questa lucida consapevolezza di mutazione totale e necessaria, e dal desiderio di trasformare il sovvertimento delle nostre vite in opportunità, nasce Italian Flavour Mag: web magazine con contenuti mensili e news in tempo reale, testata giornalistica, ma soprattutto progetto di rifondazione professionale e, perché no, personale. Come abbiamo voluto esprimere nel sottotitolo “Mangio cose, vedo gente”: vita e lavoro, eventi e relazioni in movimento… con un pizzico, diciamo abbondante, d’ironia. Perché il viaggio non è solo nella testa, è in un luogo, è nei sensi e nello spirito, è in una scoperta; è in un sapore, in un’immagine, in un profumo. Anzi, in un sentore, di memoria (le madeleine di Proust) o di scoperta (gli odori potenti e primordiali dell’Africa o della Patagonia dei diari di Chatwin). Profumo e sapore insieme, di cibo e di terra, sentore, aroma: che la lingua inglese sintetizza in un’unica, elegante, suggestiva, parola: “flavour”. Perciò eccoci, piccole e “indi”, a mettere a frutto l’esperienza e la passione che ci hanno accompagnate fin qui, alla ricerca dell’italian flavour attraverso le sue eccellenze: il cibo e il territorio; a riscrivere la divulgazione non solo in linguaggio SEO, ma in nuovi termini di condivisione di esperienze, emozioni, idee, racconti, storie di personaggi, piccole e grandi imprese, rivalutazioni, sapori autentici. Il cibo è nutrimento del corpo, ma anche piacere del palato, dello sguardo, della mente; l’agroalimentare è un’industria, con significativo valore percentuale del Pil del Paese, ma è soprattutto uno stile di vita. Come il viaggio. Come il turismo. Oggi di prossimità, familiare, intimo con percorsi defilati, tesori naturalistici, culturali, artistici ed enogastronomici tutti da svelare; presto – speriamo – più esotico, con destinazioni lontane più che mai desiderate. Con IFM andiamo a cogliere il gusto della vita, a tavola e in viaggio. Sempre attenti al rispetto dell’ambiente che ci ospita, consapevoli dell’impronta ecologica (food print e foot print) che lasciamo con le nostre scelte alimentari, i nostri consumi e i nostri spostamenti. L’immagine perfetta del nostro manifesto è, vedete bene in foto, il tableau-dessert Italia Squisita della nostra top-chef Iside De Cesare, l’amica geniale che ha interpretato col suo savoir faire magistrale un sentire comune i valori della nostra terra. Non a caso, è l’ospite d’onore del primo numero di IFM, praticamente la madrina. Grazie a lei, ai colleghi e amici che hanno condiviso questo progetto sostenendoci e collaborando con affetto e opinioni. E grazie alla dolcissima Antonella Aravini, fotografa talentuosa, già compagna di straordinarie avventure professionali e adesso socia di questa, che sa essere il nostro sguardo più bello sulle cose di cui vi raccontiamo. E grazie perfino al terribile anno passato, che in qualche modo ci ha spinto a generare il nostro progetto futuro di good living… che volentieri auguriamo a tutti!
G&L