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A curious (and Beautiful) fork

a cura di Giulia Macrì
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Testo di Giulia Macrì 

Bravo, bello e buongustaio. L’attore americano Daniel McVicar, italiano d’adozione ormai da più di un decennio, è un grande estimatore del Belpaese e un notevole conoscitore delle sue eccellenze (anche) gastronomiche. Tanto da creare un suo social channel per condividere viaggi, scoperte e specialità made in Italy… e da volerci raccontare ricordi, esperienze e preferenze di una “curious fork” in questa gustosa intervista

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Daniel McVicar, americano di nascita e ormai italiano d'adozione, vive stabilmente a Torino: quando viaggia nella nostra penisola, ama scoprire usi, costumi, tradizioni e... cucina tipica (foto di Alessandro Rabboni)

Ci conosciamo in occasione del 107° anniversario dello storico ristorante romano Alfredo alla Scrofa, con Daniel McVicar: era tra gli ospiti d’onore della bella serata che ha riunito celebrities e amici di lungo corso del locale, noto, particolarmente oltreoceano, per le mitiche “fettuccine Alfredo” che in passato hanno sedotto grandi attori di Hollywood (primi fra tutti, Douglas Fairbanks e sua moglie Mary Pickford, divenuti gli ambasciatori di questa specialità a Hollywood e negli USA) e, a quanto pare, continuano a conquistare i palati delle star, in Italia e all’estero. Tra questi, in prima linea, c’è Daniel, che delle fettuccine Alfredo è un ghiotto estimatore. Ed è anche determinato a imparare a prepararle ad arte, cioè eseguendo quelle speciali e abilissime manovre di mantecatura al piatto che si tramandano da oltre un secolo e fanno di questa semplice pasta al burro (fatta con 3 soli ma eccellenti ingredienti: pasta all’uovo, burro e parmigiano reggiano stagionato 24 mesi) un piatto straordinario. Perché l’amore di Daniel per l’Italia passa anche per la cucina, che pratica spesso e volentieri in veste di cuoco, non solo di buongustaio. Così spiega a noi giornalisti, parlando con competenza di prodotti tipici ed eccellenze scoperte e apprezzate nel corso degli anni nella nostra penisola. Tanto da farne il tema di un proprio canale social IG @a_curiousfork (prossimo, chissà, a diventare canale YT…), primo step di un progetto-food volto a condividere esperienze gastronomiche e ricette con i suoi connazionali.

Daniel e le famose "fettuccine Alfredo": ne è così ghiotto che si è fatto insegnare a prepararle e a cucinarle (foto di Alessandro Rabboni)

A curious fork

Sarà che è del segno dei Gemelli, il più curioso e comunicativo in assoluto dello Zodiaco, ma lo username del nuovo social IG – a curious fork: cooking, food and fun – la dice lunga sulla sua indole di food-scout e sulla voglia di divulgare saperi e sapori d’Italia. Infatti, ormai italiano d’adozione e d’elezione (e ricambiato calorosamente dal pubblico nostrano sin dai tempi della storica soap tv “Beautiful”, in cui ha interpretato a lungo Clarke Garrison, uno dei più popolari e seguiti protagonisti), da diversi anni si è stabilito a Torino, prima per seguire il cuore, poi per rimanere accanto al figlio (avuto dalla ex moglie italiana); di pari passo procede la sua carriera, che lo ha visto sempre più spesso impegnato in produzioni televisive e cinematografiche nazionali (per le quali ha sempre recitato in italiano, n.d.r.). L’ultima delle quali – “Soldato sotto la Luna” del regista Massimo Paolucci – è prossima al primo ciak, in Umbria. Nel frattempo, si dedica con passione costante alla scoperta della nostra terra: usi, costumi, storia, arte, cultura, eccellenze, specialità e cucina: “un Paese” ci dice “lo si conosce veramente attraverso il suo territorio e le sue tradizioni”. Non a caso, più volte chiamato a partecipare come testimonial all’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba che si svolge al Castello di Grinzane Cavour (CN), è diventato fiero Cavaliere del tartufo e dei grandi vini d’Alba.

Cooking, food and fun: il canale social di Daniel dedicato alle sue "avventure" gastronomiche in giro per l'Italia

Daniel dolce e salato

Daniel, cucini o mangi italiano?

DMV: “Mi piace cucinare! Qualche volta lavoro nelle cucine professionali, per imparare tecniche e ricette. E quando sono al ristorante, non mi limito a consultare il menù, ma chiedo le specialità locali. Mi piace anche la gastronomia moderna, ma come evoluzione dei piatti tradizionali, che raccontano la storia dei luoghi e della civiltà”.

E a casa cucini?

DMV: “Certo! E mio figlio Pietro è già un intenditore, capace di apprezzare gli ingredienti di qualità”.

Piatto preferito?

DMV: “Da buon americano, apprezzo una buona bistecca impreziosita da qualche goccia di pregiato aceto balsamico, ma la carbonara è il mio cavallo di battaglia. So prepararla come si deve: guanciale croccante, uovo e pecorino romano sbattuti e mantecati a fuoco spento… anche Pietro la ama moltissimo e dato che ci piace tanto, mi concedo anche qualche “deroga” alla ricetta tradizionale e, all’occorrenza, uso perfino ingredienti meno ortodossi. Cucinare, per me, deve essere sempre un piacere e un divertimento”.

Ma come fai a tenerti in forma?

DMV: “Mangio meno carne rossa, ho introdotto nel mio regime alimentare il riso integrale, il seitan… Quando sono in training consumo più proteine, associate all’avena a colazione; meno grassi e… un po’ meno carbonara!”

Preferisci il dolce o il salato?

DMV: “Il salato, ma la mia debolezza è il gelato. Ne vado pazzo”.

Hai un tuo “comfort food”?

DMV: “Il gelato, appunto. Anche la pizza e, ovviamente, la carbonara”. 

E il tuo cibo del cuore?

DMV: “La cherry pie. Ma fatta all’americana, che non ha niente a che vedere con la crostata italiana di ciliegie o di visciole, fatta con frolla e conserva di frutta. È uno scrigno di pasta brisèe al burro ripieno di una farcia morbida e succosa di ciliegie fresche. Una delizia assoluta, che evoca un sapore dell’infanzia”.

A proposito: che ricordi di cibo hai? Come erano le abitudini della tua famiglia a tavola?

DMV: “Sono cresciuto in America, in una grande famiglia, in pieno boom dell’industria alimentare. Mia mamma preparava un planning settimanale dei menu, tipo: da lunedì a giovedì, cibo internazionale (un giorno messicano, un altro asiatico e così via); venerdì pesce (surgelato) o pizza (pronta); sabato hamburger… ma la domenica, di tradizione, era prevista una ricca colazione con uova e succo d’uva dopo la Chiesa e a pranzo il classico arrosto di manzo con le patate. Per un periodo ho anche lavorato in un ristorante in California e lì la cucina era un mix di Asia ed Europa su base, diciamo, di scuola francese”.

Dell’Italia che luoghi – e relative specialità – preferisci? Nord, Centro, Sud, isole…

DMV: “Vivo e conosco bene il Piemonte. Amo Roma (soprattutto Piazza Navona, magica quando è deserta, di notte o la mattina presto); ho avuto occasione di visitare la Toscana, la costiera amalfitana, Capri, la Sicilia, la Calabria, Matera e il suo pane sublime… l’Italia è davvero bellissima. Tutta. E io ne rimango ogni volta incantato. Una penisola ricca e variegata di natura e di cultura, circondata dal Mediterraneo… Nuotare in mare è una delle tre cose che preferisco in assoluto!”

E poi?

DMV: “La cherry pie”.

E la terza???

Si schernisce, con discrezione forse un po’ piemontese. Ed elegantemente, dribbla.

DMV: “Uno dei più classici piaceri della vita… che ti lascio immaginare”.

L'incontro di Italian Flavour Mag con Daniel McVicar, al ristorante romano Alfredo alla Scrofa, il "tempio" delle fettuccine Alfredo.

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